L’ avanti e indietro verticale

Dopo aver visto nei dettagli l’esercitazione “La conduzione nel quadrato” vorrei soffermarmi ora sull’ “avanti e indietro verticale” che rappresenta non solo un’esercitazione a sé stante ma anche un’evoluzione specifica uno dei cinque movimenti fondamentali, “l’avanti e indietro” sui cui si base il Metodo (MFI).

Il motivo per cui relaziono questa esercitazione alla “conduzione nel quadrato” è mettere in evidenza ancora una volta l’importanza del sorpasso della palla per determinare I cambiamenti di traiettoria

Tale sorpasso nella conduzione del quadrato avviene con un cambio direzione a 90° mentre nell’avanti e indietro verticale è un cambio di senso a 180°.

La situazione di gioco di questa esercitazione prevede che il giocatore rosso venga attaccato da un giocatore blu alla sua sinistra, come evidente nella figura sottostante:

L’esercitazione può essere fatta con due giocatori oppure individualmente (in questo basta posizionare due coni in posizione A e B).

Tale esercitazione può essere ripetuta con il piatto sinistro in cui il giocatore rosso è attaccato dal giocatore blu sulla destra.

Raccomanderei, inzialmente, di effettuare questa esercitazione senza l’avversario, immaginando che l’avversario fosse ipoteticamente dietro i coni della linea retta immaginaria ( l’avversario sarà a sinistra sulla fascia destra e a destra sulla fascia sinistra).

Nella fase 1 si calcia la palla di piatto destro in avanti, con uno o due tocchi.

Nella fase 2 si effettua una seconda conduzione in avanti utilizzando ancora il piatto del piede destro.

La fase 3 e 4 accadono in maniera molto veloce sono collegate tra loro:

Nella fase 3  si sorpassa la palla a sinistra con rotazione del corpo e del piede portante a destra di 180°.

Nella fase 4 si effettua un’esecuzione all’indietro di piatto sinistro.

Il sorpasso e la rotazione (movimenti di anticipazione) sono funzionali all’esecuzione finale.

Vediamo l’applicabilità sul campo di questa esercitazione:

Si tratta di un “avanti indietro” sulla fascia destra con l’avversario a sinistra, in cui arrivati nel punto B il giocatore decide di tornare indietro calciando il pallone ad un compagno meglio posizionato o ritornare indietro ( senza passaggio) in base alla posizione  dell’avversario.

La criticità di questa esercitazione, così come nella “conduzione nel quadrato”, risulta essere ancora una volta il sorpasso della palla a cui segue una rotazione del corpo e del piede portante. Tale sorpasso, sia durante l’esercitazione che nelle situazioni reali sul campo, deve avvenire in maniera velocissima.

Un altro elemento fondamentale, sia nei cambi di direzione a 90° e 180°, è la rotazione del piede portante che mette il giocatore in condizione di colpire ad angolo retto.

Molto spesso i ragazzi più giovani, che si cimentano per la prima volta in questa esercitazione, non hanno immediatamente la consapevolezza del proprio corpo nello spazio e commettono gli errori di non sorpassare la palla e conseguentemente di non ruotare il piede portante in modo corretto.

In questo caso bisogna correggerli subito e, da parte dell’allenatore, è necessario un po’ di pazienza.

Conduzione nel Quadrato

La Conduzione Nel Quadrato e’ un esercitazione molto utile per allenare il punto d’impatto ed il cambio di direzione. 

Il pregio di questa esercitazione e’ che, nonostante la sua apparente semplicita’, mette in evidenza immediatamente le carenze tecniche, non solo tra i piu’ piccoli ma anche tra i calciatori piu’ maturi ed esperti.

Esso quindi reppresenta un buon punto di partenza per l’allenatore per pianificare la preparazione tecnica dei propri giocatori nelle sedute successive e colmare queste carenze.

In questo esercitazione, sono necessari quattro coni posizionati nei punti A, B, C e D, come nella figura di seguito:

Si utilizza esclusivamente il piatto del piede.

Il giocatore incomincia l’esercizio dalla posizione A (con il piatto destro in senso anti-orario) e si porta nalla posizione B con due tocchi.

E’ importante il corretto dosaggio nel calciare il pallone per poter raggiungere la posizione B in maniera ottimale ma la vera criticita’ dell’esercizio  risulta essere nel cambio di direzione, necessario per poter raggiungere la posizione C.

Vediamo quindi questa criticita’ dal momento che, per poter effettuare  correttamente il cambio di direzione e’ necessario curare i seguenti aspetti:

  • Sorpassare la palla a destra. Questo sorpasso deve avvenire in maniera velocissima.
  • Girare il piede portante sinistro verso sinistra. Questa coordinazione e’ importante per fare in modo che la palla arrivi da sinistra davanti al piede destro.
  • Colpire la palla sulla caviglia*. Questa esecuzione e’ come se fosse uno stop in movimento con la palla che non si ferma ma viene rallentata. Questo stop equivale ad un tocco.

Sara’ poi necessario effettuare altri due tocchi per portarsi nella posizione C, dove sara’ necessario effettuare un nuovo cambio di direzione, e infine concludere l’esercizio nella posizione D.

Le lunghezza del quadrato proposta e’ di 5/6 metri tuttavia ma la cosa fondamentale e’ sempre questo “sorpasso” ovvero l’anticipazione della traiettoria che, se fatta correttamente, fa in modo che la palla resti di fronte al corpo una volta che viene toccata dalla caviglia. Se questo non succede e’ proprio a causa di un errore nel anticipazione della traiettoria.

Dalla mia esperienza sul campo ho notato come sia molto utile, durante l’esercizio, ricordare ai giocatori ad alta voce “sorpassa la palla” per mettere enfasi su questa criticita’.

L’errore piu’ comune di molti infatti, e’ allungare la gamba destra, per girare e dirigersi dalla posizione B alla posizione C, senza sorpassare adeguatamente il pallone.

Lo stesso esercizio deve essere effettuato con il piatto sinistro del piede (in questo caso il punto di partenza sara’ D e l’esercitazione dovra essere effettuata in senso orario).

*Mi soffermero’ in futuro nel descrivere dettagliatamente il corretto punto d’ impatto nel tiro di piatto che  risulta essere il centro della caviglia , sotto il malleolo, la parte piu’ bassa prima dell’incavo.